Come e perché usare un Termogenico

Spesso ci si chiede come e perchè dovremmo integrare la nostra alimentazione con un termogenico naturale per poter bruciare più grassi corporei.

In questo articolo cercheremo di fornire indicazioni utili sull’importanza dei termogenici e la loro relazione con il nostro metabolismo.

Qualsiasi regime alimentare all’inizio dà grandi risultati, poi inevitabilmente il nostro organismo riesce ad adattarsi a tutto e quindi più si protrae la dieta più difficile diventa eliminare adipe ed è proprio per questo motivo che dobbiamo cercare sempre di tenere il nostro metabolismo il più attivo possibile con diverse soluzioni:

L’aerobica in fascia lipolitica ci permette di bruciare grassi e di tenere I pesi, grazie allo sforzo durante la seduta, attivano il metabolismo ovviamente in maniera diversa dalla seduta aerobica ma grazie all’attivazione muscolare e all’ipertrofia riusciamo ad aumentare il metabolismo e bruciare grassi; infatti più muscoli abbiamo più siamo metabolicamente attivi e più metabolicamente siamo attivi più i nostri muscoli consumano grasso e calorie, anche a riposo.

Il termogenico, che a mio avviso dopo qualche settimana di dieta dovrebbe essere inserito in maniera quasi obbligatoria poiché il nostro organismo come detto in precedenza una volta abituato, tende a fare il minimo sforzo con la minima fatica ed il minimo consumo e questo nonostante l’aerobica, la dieta e l’allenamento con i pesi; ed è proprio a questo punto che entra in gioco la nostra arma segreta che da uno shock al nostro organismo svegliandolo, quasi obbligandolo a consumare ancora calorie nonostante la sua evidente pigrizia.

Generalmente i termogenici sono composti da un insieme di elementi in grado di sviluppare a seconda dell’elemento contenete un diverso effetto sinergico e dimagrante ad esempio alcuni elementi del termogenico sono in grado di attivare e favorire la metabolizzazione dei grassi, bloccando l’assorbimento delle calorie in eccesso provenienti dai carboidrati; ci sono poi altri elementi in grado da inibire in parte l’azione delle lipasi (pro duodenali, pancreatiche) che sono degli enzimi che svolgono la funzione di idrolisi dei grassi alimentari (scissione di un composto chimico).

La loro funzione è quella di legarsi in maniera reversibile alle lipasi rendendo così incapaci questi enzimi di svolgere l’idrolisi o scissione delle particelle di grasso impedendone cosi l’assorbimento.

Altri elementi metabolicamente attivi riescono grazie alla loro azione eccitante ad innalzare il metabolismo basale; cosi facendo si aumenta la richiesta di adrenalina che grazie alle sue proprietà stimola le riserve dei grassi verso un loro consumo produttivo.

Ed infine ci sono altri elementi sempre contenuti nei termogenici ovviamente naturali, in grado di aumentare la performance fisica e di destabilizzare il rapporto massa magra-massa grassa verso ovviamente la massa magra.

Tutti questi elementi grazie alla loro sinergica azione funzionano tramite un processo metabolico che ha come fine la produzione di calore, ovvero la termogenesi.

Ovviamente i composti cambiano a seconda delle case produttrici e sono sinergicamente più attivi in determinati elementi, ma la loro funzione risulta indispensabile dopo qualche settimana di dieta.

L’ importante è scegliere il termogenico adeguato alle caratteristiche desiderate.

I radicali liberi e Cellfood

Quotidianamente stress e fatica mettono a dura prova il nostro organismo, provocando la formazione di radicali liberi, che a lungo andare se non combattuti possono causare patologie anche gravi.

Il primo studioso ad ipotizzare l’ esistenza dei radicali liberi fu Denham Barman, che nel 1956 formulò l’ipotesi secondo cui con il passare degli anni i radicali liberi continuerebbero ad accumularsi, innescando una potente azione ossidante, con un conseguente danno per tutto l’organismo.

 

I radicali liberi reagiscono con ogni struttura molecolare del nostro corpo diventando così dei veri e propri “killer”, responsabili di molte malattie fra cui l’arteriosclerosi, l’invecchiamento e secondo recenti studi, probabilmente anche di alcune forme di cancro.

La formazione dei radicali liberi avviene nei mitocondri (all’interno delle nostre cellule), dove l’ossigeno è indispensabile per produrre energia. Se non tutto l’ossigeno viene utilizzato, quello rimanente crea queste molecole contenenti uno o più atomi di ossigeno, dando così vita ai radicali liberi.

Se i radicali liberi non vengono resi inattivi, il nostro corpo verrà sottoposto ad un ulteriore stress generando così molte aggravanti; un esempio può essere quello della calvizie androgenetica, causata, secondo molti scienziati, proprio dall’accumulo di radicali liberi all’interno dell’organismo.

 

In natura sono presenti molte sostanze ideali per combattere la presenza dei radicali liberi; alcune di queste sono: l’acido lipoico, gli aminoacidi solforati ( cistina, metionina, cisteina, taurina ed acido cistico), il betacarotene, i bioflavonoidi, il glutatione, il potassio, il rame, il selenio, lo zinco e le vitamine A-C ed E. Oggi però, la ricerca ha prodotto una nuova sostanza finalizzata a questo scopo ed il suo nome è CELLFOOD.

 

“Per raccontare la storia del CELLFOOD, iniziamo con il dare qualche informazione circa il suo creatore, ovvero Evertt L. Sorey, definito un genio da Albert Einstein, che gli ha attribuito la scoperta della tecnica della “scissione dell’acqua. Era un uomo veramente sorprendente.

Sebbene questo straordinario scienziato sia ricordato soprattutto per l’ invenzione del meccanismo di avviamento della fusione, le scoperte più importanti di Everett Storey riguardano il miglioramento dell’ ambiente e la cura del corpo umano. Era esperto degli usi secondari del deuterio, l’isotopo non radioattivo dell’ idrogeno (e sapeva tutto delle tecniche dipolari, bibasiche basate sul deuterio). Conosceva anche tecnologie energetiche dell’ acqua pesante (biossido di deuterio) e dell’ energia atomica.

Durante la seconda guerra mondiale, Ev (come preferiva essere chiamato) vide che le sue scoperte venivano usate per ideare la bomba all’ idrogeno, ma dato che era un umanitario, volle fare qualcosa di buono per l’ umanità, perciò a metà degli anni 50 formulò un prodotto che chiamò CELLFOOD (un’ integratore alimentare che considerava, come una possibile soluzione a tutte le malattie sulla terra…). La stessa tecnica di “scissione dell’ acqua” impiegata nel meccanismo di avvio della fusione della bomba H è stata adoperata per produrre il CELLFOOD .

Storey ha creato perciò una terapia a base di ossigeno basata sulla capacità degli ioni del deuterio di autosostenere una reazione di tipo catalitico in cui l’ acqua contenuta nel nostro corpo viene scissa in ossigeno e idrogeno”.

La formulazione esclusiva CELLFODD di Everett Storey è il risultato di 42 anni di ricerca (in effetti, ci vogliono 9 mesi per produrre ogni lotto!). Composto da sostanze estratte dalle piante migliori, è una formulazione in grado di mantenere i suoi potenti elementi in soluzione totale e di distribuirli, per via orale, ad ogni singola cellula del corpo umano.

Questa formula innovativa sostiene e migliora l’ attività nutritiva biochimica e apporta al nostro regime alimentare ciò che è stato sottratto dalla vita moderna e dalla tecnologia.. I suoi costituenti, tra cui 78 elementi minerali, 34 enzimi, 17 amminoacidi, ed elettroliti (oltre ad ossigeno ed idrogeno nascenti, come prodotti secondari) sono tutte sostanze che si trovano in natura, essenziali alle molte funzioni biochimiche del corpo.

 

La funzione di CELLFOOD è quella di scindere l’ acqua in ossigeno e idrogeno nascenti nutrendo cosi tutte le cellule del corpo da un flusso costante di 78 elementi essenziali contenuti nella soluzione, grazie alla presenza di idrogeno e ossigeno allo stato libero, che causano il processo di ossidazione e riduzione in una reazione a catena che elimina le tossine.

Mentre i minerali contenuti in CELLFOOD sono essenziali per il 95% delle funzioni del nostro corpo garantendo anche vitalità all’ organismo.

 

Data la capacità di CELLFOOD, di depurare l’ organismo svolge una potente azione antiossidante ed è uno dei migliori prodotti per combattere i radicali liberi che nel body building dato lo stress allenante e l’ alimentazione rigida si vengono a creare.

 

 

La particolarità di CELLFOOD è la presenza del SOLFATO DI DEUTERIO, grazie alla forma particolare che si ha in questo prodotto il deuterio riesce a rimanere stabile, finché non trova un tessuto che necessita di ossigeno, cosi viene attivato da una reazione con l’ acqua e ne indebolisce il legami molecolari. Tutto questo comporta la liberazione di ioni H+ e O-

Gli ioni H+ saranno utilizzati per il compenso metabolico dell’ eventuale acidosi, mentre gli ioni O- attaccheranno un radicale libero dell’ ossigeno , O+ e da questa unione si creerà ossigeno molecolare

Tutto questo avverrà mentre la cellula sarà nutrita da tutti gli altri componenti di CELLFOOD,

garantendo cosi ossigeno e elementi nutritivi a tutto l’ organismo.

La Creatina

Fonte di molte discussioni, questa sostanza negli ultimi anni è stata spesso bistrattata e considerata impropriamente doping; questo è accaduto perché in molti sport (nel calcio, nel ciclismo ed in molti altri) essa veniva utilizzata come sostanza tampone per mascherare l’uso di un farmaco chiamato E.P.O. considerato dal C.I.O. (Comitato Olimpico Internazionale) doping a tutti gli effetti.

Ricordiamoci quindi che la sola creatina non può essere considerata doping poiché è inserita nelle liste di integratori riconosciuti dal Ministero della Sanità.

Cerchiamo ora di capire quale ruolo svolge la creatina nel nostro organismo; questa sostanza è di fondamentale importanza per il nostro corpo in quanto svolge un ruolo primario nella contrazione muscolare

(per questo vi rimando all’articolo sui sistemi energetici)

 

Inizialmente la creatina viene sintetizzata nel fegato ed in seguito il processo continua nei muscoli da cui viene assorbita per poi essere fosforilata creando così una sostanza che si chiama FOSFOCREATINA ( un composto fosforico che ci fornisce energia durante l’allenamento).

 

Proprio per questo motivo possiamo affermare che la creatina, oltre a svolgere una funzione energetica di riserva, è utile per controllare la respirazione cellulare (cioè produce energia tramite il sistema di trasporto degli elettroni). In sostanza oltre che a funzionare come riserva di energia è anche in grado di trasportarla.

 

Con una adeguata integrazione (tramite assunzione orale) è possibile aumentare i depositi di creatina nel nostro organismo.

La scienza della supplementazione ha rilevato che la creatina assunta oralmente può portare a modificazioni significative nell’organismo umano; i dosaggi variano da un minimo di 7/8gr al giorno fino ad arrivare ad un massimo di 15/20gr giornalieri per un assunzione continuata che va dai 15 ai 20 giorni.

Oltre i 20 giorni di assunzione è possibile osservare una progressiva saturazione di creatina che in seguito non porterà più ad un miglioramento integrativo.

 

Nel body building il discorso di integrazione è leggermente diverso poiché di solito si esegue un “carico” di creatina nei primi 10 giorni di assunzione con dei dosaggi che si aggirano intorno ai 15/20gr giornalieri per poi passare nei successivi 10-15 giorni ad una assunzione di mantenimento di 4/5gr al dì. Dopo una sospensione di almeno 20 giorni si riprende dall’inizio con la stessa modalità.

Ci sono molteplici modi di assumere creatina ed è per questo motivo che bisogna sempre tenere presente quale tipo di allenamento si intende svolgere e quale alimentazione si intende seguire; a seconda degli obiettivi che ci prefiggeremo l’assunzione di creatina varierà andando ad integrare perfettamente una preparazione fisica specifica.

Prima di assumerla consultate sempre il vostro medico curante che vi eviterà spiacevoli conseguenze nel caso abbiate patologie epatiche o renali.