Leo Caminotto

L’attribuzione del titolo di Maestro a Leo Caminotto deve essere concessa, a mio avviso, “ad honorem” poiché è un atleta, ma, soprattutto, un uomo che si è distinto nella vita come un guerriero.

Nonostante il forzato abbandono dal mondo agonistico, infatti, Leo ha saputo continuare a percorrere la via del Body Building trasmettendo la sua passione ed esperienza alle nuove leve.

E’ una persona che non molla mai e del resto ha alle spalle un passato agonistico che lo rendono un eccezionale tecnico ed allenatore. Nei suo muscoli, nelle linee del suo corpo è scolpita la storia del Body Building italiano e quando Leo con estrema gentilezza ed umiltà ha accettato la mia proposto di intervista ne sono rimasto molto felice poiché ha avvalorato già quello che pensavo di lui che oltre ad essere un grande del Body Building è anche una grande persona!

Non voglio dilungarmi troppo, quindi lascio ai lettori l’intervista:

Emanuele Pizzi: Da quanti anni sei nel mondo del Body Building?

Leo Caminotto: Ho iniziato all’età di 20 anni. Per cui direi da 28 anni circa.

E.: Qual’è stata la scintilla che ha fatto scattare la passione?

L.: Sono sempre stato attratto dai fumetti della Marvel con i vari supereroi. Ho sempre avuto una particolare ammirazione per gli uomini muscolosi. Quando studiavo storia il mio sogno era quello di avere un fisico come quello di Ercole, celebre eroe della mitologia. A 16 anni ebbi un piccolo incidente, fui ricoverato all’ospedale ove conobbi un ragazzo che aveva una piccola palestra casalinga. Mi invitò ad allenarmi da lui con i suoi attrezzi abbastanza rudimentali. Allenandomi 4 volte alla settimana per due ore a seduta (all’epoca si seguiva la moda di fare tante serie e tante ripetizioni), iniziando dopo 10 ore di lavoro, passai da 79 kg ad 88 kg nel giro di 6 mesi. A quell’epoca non c’erano integratori, vitamine e altro.

E.: Ti ricordi la tua prima gara? Prova a raccontarla

L.: Sono stati i Triveneti IFBB, che vinsi all’esordio. La rivista Sportman parlò di me come una sicura promessa e, infatti, dopo pochi mesi vinsi gli italiani juniores.

Leo Caminotto alla sua prima gara

E.: La più brutta gara alla quale hai partecipato?

L.: Non ho ricordi di una brutta gara. Di solito la più brutta è quella in cui non vinci: ma per me partecipare a una gara era comunque un evento bellissimo ed esaltante.

E.: Quale gara ricordi in maniera particolare nella tua carriera?

L.: La gara in cui in Norvegia nel 1989, nella categoria pesi massimi degli Europei IFBB, arrivai secondo alla prima partecipazione. Due anni prima avevo vinto consecutivamente i Giochi del Mediterraneo in Turchia e a Cipro.

E.: C’è qualche persona che negli anni ti ha dato la forza o gli stimoli per continuare il tuo percorso nel Body Building?

L.: Ho avuto la fortuna di avere una famiglia che mi ha sempre fortemente appoggiato: fratelli e genitori straordinari che mi hanno sempre spinto al massimo.

E.: Hai un episodio che ricordi piacevolmente nel mondo del Body Building?

L.: Il cameratismo dietro le quinte fra i vari sportivi, la stretta di mano di Franco Fassi, l’opportunità di aver conosciuto campioni straordinari come Tom Platz, Piero Venturato, Frank Zane e molti altri.

Leo Caminotto premiato da Franco Fassi agli Italiani svolti a Sanremo nel 1992

E.: Un amico di gara? O che appartiene a questo mondo? Descrivilo

L.: Penso al dottor Massimo Spattini, col quale ho gareggiato diverse volte e con cui condivido anche oggi una grande amicizia.

Leo Caminotto con Massimo Spattini

E.: Cosa ne pensi del Body Building di oggi e quello di ieri?

L.: Di quello di oggi preferisco non parlarne. Quello di ieri è stato un sogno meraviglioso che io ho avuto la fortuna di vivere, partendo da un paese di campagna di 2000 abitanti: ho girato il mondo, ho lavorato a Cinecittà, sono stato protagonista di 14 copertine, ho firmato un libro dedicato al German Volume Training e molto altro.

E.: Qual è il gruppo muscolare che più hai faticato a portare ad un ottimo livello competitivo e con che routine l’hai allenato?

L.: Non ho mai avuto particolari difficoltà a far crescere i muscoli. Purtroppo nel 1990 ho strappato il basso pettorale e da allora ho riscontrato alcune difficoltà nel suo sviluppo. Lo allenavo con il German Volume Training.

E.: Il tuo miglior gruppo muscolare?

L.: Gambe e schiena.

E.: La tua miglior routine di allenamento?

L.: Sono sempre stato un istintivo: andavo in sintonia con la forma del giorno. Comunque, sempre tante ripetizioni, dalle 10 alle 15 e poco riposo fra una serie e l’altra.

E.: C’è qualcosa che rimpiangi del Body Building passato?

L.: Il fatto che personalità e fisico si sviluppano e costruivano in parallelo.

E.: Cosa consiglieresti ad un ragazzo che entra in palestra oggi e vuole praticare questo sport?

L.: Di cercare un vero appassionato che possa indirizzarlo nella maniera ottimale, curare tantissimo l’alimentazione e l’allenamento e pensare all’uso di qualche buon integratore dopo 8-9 mesi.

E.: Qualche rimpianto?

L.: Non ho nessun rimpianto.

E.: Per il Body Building durante tutti questi anni che ti hanno portato a diventare un campione a cosa hai rinunciato?

L.: A nulla perché per me allenarmi e gareggiare è sempre stato un piacere. Mi sono divertito avendo fatto tanta televisione, esperienze nella moda e altro che non mi ha mai lasciato rimpianti.

E.: Come ti comportavi in off season, mantenevi comunque una bf bassa oppure non ti preoccupavi e pensavi solo esclusivamente alla massa?

L.: Dato che sono sempre stato molto richiesto per esibizioni e servizi fotografici, tranne i primi 5-6 anni in cui praticavo il classico periodo di off season, solitamente mi mantenevo intorno a una percentuale di grasso corporeo dell’8-10% (considerando che sono 1.84 con un peso compreso fra i 115 e 120kg, e in gara 110kg).

E.: Qual’è secondo te la miglior strategia alimentare e di allenamento per definirsi?

L.: E’ molto soggettivo, altrimenti saremmo tutti identici e potremmo diventare campioni facilmente. Bisogna conoscere le esigenze del proprio corpo. Per quello che riguarda il mio fisico, io assumevo 2 grammi di proteine per ogni kg di peso corporeo (chiaramente con una percentuale di grasso corporeo dell’8-10%). Mangiavo circa 5 volte al giorno suddividendo i miei pasti in 55% carboidrati, 35% proteine e 10% grassi.
Avevo una grande considerazione delle vitamine e degli integratori naturali. Supponendo ciò che potrebbero domandarsi alcuni lettori, è doveroso specificare che ho utilizzato anche cicli di anabolizzanti nel periodo agonistico della mia carriera.

E.: Che integratori preferisci in definizione ed in massa?

L.: Per me non c’era nessuna differenza. Assumevo un buon multivitaminico 5 giorni su 7, molti aminoacidi ramificati, glutamina e creatina (e carnitina solo sotto gara).

E.: Che cosa ti ha insegnato il Body Building nella vita?

L.: Ha plasmato la mia forza di volontà e la disciplina.

E.: Il tuo rapporto con il cibo? È solo un mezzo per plasmare il tuo corpo oppure ti piace la buona cucina?

L.: Sicuramente gradisco la buona cucina. Durante i periodi agonistici mi permettevo qualche extra solo una volta alla settimana.

E.: Una frase o una parola che ti rappresenta

L.: Intensità.

E.: Un pensiero che ti porta spesso alla riflessione

L.: Il successo porta all’invidia.

E.: Quando gareggiavi, nei periodi di vacanza riuscivi ad allenarti e stare a dieta?

L.: Certamente, mai trovato nessuna difficoltà.

E.: Di cosa ti occupi attualmente?

L.: Gestisco un negozio di integratori e una grossa palestra, organizzo eventi sportivi (come il trofeo Athenas, che forse potrei riorganizzare nel prossimo futuro). Ogni tanto faccio il commentatore per le reti Mediaset (ho commentato su Italia 1 l’ultimo Mr. Olympia).

E.: I tuoi progetti per il futuro?

L.: Ho avuto la fortuna di incontrare un appassionato di informatica, Gianluca Musumeci, il quale mi ha proposto di fare da consulente tecnico per una applicazione per iPhone ed iPod dedicata all’allenamento. Dal nostro incontro sono nati egoFITNESS ed egoFITNESShome (http://www.worldgymclub.it/egofit), che sono stati entrambi primi in classifica nelle vendite per quasi un anno, con diversi articoli in quasi tutti i quotidiani della stampa nazionale. Recentemente il settimanale Panorama l’ha incluso in copertina, fra le 100 applicazioni che ti cambiano la vita.

Personal & Wellness trainer e preparatore atletico
Emanuele Pizzi

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