Artrosi e sport

Alcuni dei nostri affezionati iscritti a Bodytraining .it potranno chiedersi l’utilità di questo articolo. Personalmente lo considero un piccolo contributo alla maturazione del buon senso in chi pratica attività fisica a 360 gradi.

Definizione

L’ artrosi è una malattia della cartilagine articolare caratterizzata da una sua usura precoce, cronica e inesorabilmente progressiva. Colpisce entrambi i sessi, prevalentemente le persone anziane, ma non ne sono risparmiati i soggetti più giovani.

Le lesioni osservate a carico delle articolazioni sono molteplici e coinvolgono la cartilagine, l’osso subcondrale e le inserzioni tendinee. Molto spesso l’infiammazione può coinvolgere la membrana sinoviale presente nelle articolazioni, causando versamenti e dolore. I distretti più frequentemente interessati sono: la colonna vertebrale, l’anca, il ginocchio, le spalle.

L’artrosi riconosce due cause: quella primaria o della terza età (importante la componente genetica nelle forme giovanili-45-50 anni), spesso diffusa a molte articolazioni (poliarticolare), e quella da sovraccarico, più frequentemente localizzata, che può colpire spesso soggetti giovani ed è legata, ad esempio, ad intensa attività sportiva (calcio), traumi (fratture), obesità, malformazioni, lavoro, lesioni vascolari (necrosi ischemica dell’osso articolare).

Quali sono i sintomi?

Il sintomo più frequente lamentato dal malato con artrosi è il dolore, accentuato dal movimento e ridotto dal riposo. Nelle fasi più avanzate può essere presente anche a riposo e accompagnarsi alla sensazione di rigidità mattutina, generalmente di breve durata. Quando la degenerazione dell’articolazione è avanzata il malato presenta una riduzione della funzionalità dell’articolazione colpita (igiene personale quando colpisce le spalle, deambulazione per le ginocchia, alzarsi dal letto o fare le scale per le anche). Diversamente l’artrosi della colonna (cervicale o dorso-lombare) oltre al dolore e alla rigidità locale, può associarsi una alterazione dei dischi intervertebrali con patologia compressiva sulle radici dei nervi (discopatia, NON ERNIA) e quindi dolore irradiato lungo gli arti (rachialgia, sciatalgia, cruralgia), talora associato a formicolii (parestesie).

Come fare la diagnosi?

La diagnosi di certezza è basata su una semplice radiografia eseguita in opportune modalità . Attenzione, però. È fondamentale che sia il medico o meglio ancora lo specialista a prescrivere l’esame sulla base di una accorta valutazione clinica: infatti molto spesso anche se il dolore viene avvertito dal paziente in un punto ben preciso come il ginocchio, la causa dello stesso può nascere nell’anca, o nella colonna vertebrale lombare (cruralgia). Similmente dolori avvertiti su una o entrambe le spalle possono trarre origine da fenomeni degenerativi della colonna cervicale. Non è infrequente osservare pazienti disorientati e avvelenati (passatemi il termine) da esami costosi quanto inutili, poiché guidati dal parere di un medico di famiglia poco attento o da consigli di amici superficiali. Basta una visita specialistica accurata di pochi minuti per mettere a fuoco il problema e indagarlo nel modo più efficiente per la salute del paziente e del portafogli. I segni radiologici di artrosi sono 4 e rispecchiano l’essenza della patologia stessa:

    1. la riduzione dello spazio articolare (usura della cartilagine)
    2. la sclerosi subcondrale (deposizione di calcio nell’osso malato)
    3. la formazione di geodi (cavità da riassorbimento dell’osso)
    4. osteofitosi marginale (deposizione di calcio nei tessuti molli-capsula articolare, legamenti).

La terapia

Come in tutte le decisioni che riguardano la nostra salute, la prima regola è mantenere il buon senso. Artrosi non è sinonimo di protesi. Non dobbiamo mai dimenticare che lo specialista può suggerire molti trattamenti in funzione dello stadio della patologia, in relazione stretta all’età del paziente e le sue richieste funzionali (cosa si aspetta di fare dopo o durante il trattamento). L’insoddisfazione del paziente nasce dalla disillusione delle sue aspettative. Un paziente con artrosi dell’anca, soprattutto se giovane e attivo, non vuole solo tornare a camminare senza dolore; vuole riavere l’efficienza dei trenta anni. Questo è impossibile. La chirurgia ortopedica dovrebbe dare sollievo dalla sofferenza, non vendere fumo. Diffidate sempre da chi promette mari e monti posizionando una protesi. Per quanto malato, quello che viene portato via è il vostro patrimonio osseo, nessuno ve lo può più restituire, e quella che avrete sarà un surrogato di una articolazione, non il silenzioso custode del movimento di cui il buon Dio ci ha dotato.

Le soluzioni terapeutiche che si possono fornire tendono ad essere comuni in tutte le articolazioni malate e comprendono: terapie fisiche e riabilitative magari effettuate in ambiente termale, farmaci antiinfiammatori non steroidei ad azione analgesica, infiltrazioni intrarticolari di sostituti della cartilagine che ne lubrificano le superfici.

Ciononostante, quando la malattia è evoluta e l’inabilità e il dolore irreversibili, la soluzione chirurgica ortopedica, rappresentata dal posizionamento di protesi, può comunque offrire grandi vantaggi e migliorare consistentemente la qualità di vita.

La terapia fisica (fisioterapia) sfrutta, mediante svariate strumentazioni, le proprietà del calore, applicato o indotto sulle articolazioni colpite, per indurre riduzione del dolore e migliore perfusione circolatoria. Molti soggetti artrosici trovano infatti sollievo in ambiente caldo, secco e nell’esposizione al sole. Ciò mima, in modo naturale, la condizione che può essere artificialmente creata mediante le strumentazioni. Quando un paziente artrosico presenta un versamento articolare (liquido in articolazione) l’esposizione al sole può peggiorare i suoi sintomi e vi sono poi una serie di controindicazioni dipendenti da cause diverse (ipertensione, foto-sensibilità, flebiti e altro). Il movimento in acqua (nuoto) fornisce spesso giovamento, poichè il semplice galleggiamento permette movimenti in assenza di carico e favorisce quindi la tonificazione muscolare e l’incremento della escursione articolare. I vari esercizi fisici prescritti dall’ortopedico o dal fisiatra, eseguiti con il fisioterapista possono essere appresi dai pazienti e praticati quotidianamente. Un aspetto fondamentale della terapia dell’artrosi è costituito dall’apprendimento, da parte del malato, di gestualità in grado di proteggere le articolazioni da movimenti potenzialmente lesivi (economia articolare).

Dr. Luigi Mossa
Medico Chirurgo specializzando in Ortopedia

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