Ruolo dell’esercizio fisico e della nutrizione in menopausa

L’incidenza delle malattie cardiovascolari aumento esponenzialmente con l’avanzare dell’età, in particolar modo nel periodo della menopausa, per l’effetto della caduta dei livelli di estrogeni.

Le malattie coronariche (infarto-ischemia cardiaca) rappresentano la principale causa di morte nelle donne in post-menopausa. Noi oggi conosciamo quali sono i fattori di rischio principale di queste patologie: il fumo di sigaretta, l’ipertensione (pressione alta), ipercolesterolemia (aumentati livelli di colesterolo LDL “cattivo”), l’obesità, la familiarità, la menopausa e uno stile di vita sedentario.

Ovviamente la menopausa e la familiarità sono fattori di rischio immodificabili, mentre sugli altri fattori di rischio possiamo e dobbiamo agire in prima persona, effettuando esercizio fisico ed alimentandoci in maniera corretta.

Raccomandazioni nutrizionali

Nel 2007, l’American Heart Association (AHA) ha pubblicato le linee-guida per le donne sull’esercizio fisico e sulla nutrizione.

Si raccomanda:

  • che la quota di grassi (lipidi) introdotti con la dieta non rappresenti più del 30 % del totale delle calorie giornaliere assunte;
  • i grassi saturi non devono essere più del 10 % delle calorie assunte
  • introduzione di massimo 300mg/die di colesterolo
  • assunzione di 2 g/die di steroli vegetali
  • assunzione di 25 g/die di fibre solubili
  • le proteine devono rappresentare massimo il 15 % delle calorie giornaliere
  • assunzione di frutta e verdura in quantità abbondante specialmente nei fumatori (per il loro potere antiossidante)
  • assunzione di 1.7 mg/die di vitamina B6 e 400 microgrammi di acido folico/die
  • supplementazione con acidi grassi omega-3 (850-1000 mg /die)

Ovviamente oltre ai questi consigli nutrizionali si raccomanda l’effettuazione di attività fisica. Un altro parametro da tenere strettamente sotto controllo è la pressione arteriosa che non deve essere > 120/80 mmHg

Ruolo dell’esercizio fisico

Studi recenti hanno confermato che l’attività fisica gioca un ruolo chiave nella prevenzione primaria delle malattie cardiovascolari, riducendo il rischio del 30-50 %. L’inattività fisica di contro rappresenta, come precedentemente descritto, un fattorie di rischio importante e contribuisce ad alimentare altri fattori di rischio associati quali: diabete, obesità, ipercolesterolemia ed ipertensione. L’attività fisica deve ovviamente essere personalizzata, anche se le raccomandazioni generali sono di effettuare 20 min/die di attività fisica moderata o un totale di circa 2-3 ore a settimana. Le donne in menopausa hanno una risposta all’attività fisica migliore rispetto alle donne in età fertile, evidenziata dall’abbassamento dei livelli di colesterolo LDL (“cattivo) dell’ordine del 30 % ed una aumento del colesterolo HDL (buono) del 15-20 %. Per ottenere questi risultati l’attivi fisica deve essere continuativa (almeno 4 mesi), e si calcola che sia sufficiente camminare per 8-12/Km a settimana per un abbattimento del rischio cardiovascolare.

Obesità

Rappresenta un fattore di rischio per molte patologie che hanno un notevole impatto sulla salute e sul benessere quotidiano: diabete, ipertensione, artrite degenerativa, nefropatie, cirrosi epatica e alcune forme di tumori. Il meccanismo con cui l’eccesso di tessuto adiposo agisce nella genesi di tutte queste malattie è da ricondurre all’aumento della resistenza insulinica indotta dal tessuto adiposo con conseguente aumento dei livelli ematici dell’ormone. Questo aumento è reversibile e l’esercizio fisico promuove una maggiore risposta all’azione dell’insulina e quindi un abbassamento dei livelli di questo ormone, riducendo notevolmente il rischio cardiovascolare. Un indice di massa corporea (BMI) > 27 Kg/m² si associa ad un elevato rischio di malattie cardiovascolari. L’AHA raccomanda di mantenere l’indice di massa corporea tra i 18.5 e 24.9 Kg/m²

Osteoporosi

Negli USA circa il 15 % delle donne intorno ai 50 anni soffre di osteoporosi ed il 35-50 % ha una riduzione della massa ossea di meda entità (osteopenia). Le conseguenze a cui possono portare queste condizioni sono note da tempo: fratture vertebrali, frattura di femore e delle altre ossa lunghe. Una volta che l’osteoporosi è arrivata ad gradi elevati, il processo diventa sostanzialmente irreversibile e le strategie terapeutiche sono limitate. Quindi bisogna agire prima che questa condizione si realizzi prevenendo la perdita di massa ossea. Le strategie preventive constano di due momenti fondamentali: la dieta appropriate l’esercizio fisico. Ovviamente non ci si può astenere dall’eliminare uno dei più importanti fattori di rischio: il fumo di sigaretta. Un adeguata assunzione di Calcio e vitamina D previene la perdita di matrice ossea e riduce il rischio di fratture. La supplementazione con Calcio in menopausa riduce del 30-50 % la perdita di massa ossea. Le dosi consigliate sono 1200-2000 mg/die di Calcio e 600-800 UI di vitamina D. Per quanto concerne l’esercizio fisico deve essere effettuato almeno due volta a settimana e per almeno 12 mesi per ottenere risultati in termini di minor perdita di massa ossea. L’attività fisica deve essere di entità moderata-intensa (30-45 minuti al 70-85 % della frequenza cardiaca massima).

Conclusioni

La dieta e l’esercizio fisico rappresentano due strategie terapeutiche tra le più efficaci nel promuovere il benessere, la salute , ma soprattutto nella prevenzione delle patologie cardiovascolari, dell’osteoporosi e dei tumori. Essi hanno inoltre un effetto curativo nel momento che la patologia si è instaurata in casi di malattie cardiovascolari, diabete, dislipidemie, osteoporosi. Ovviamente prima di intraprendere l’attività fisica ci si deve rivolgere a personale specializzato , in grado di personalizzare e bilanciare l’entità e la tipologia di attività fisica da svolgere in totale sicurezza.

 

Dr. Massimo Maria
Medico Chirurgo
Specializzando in Ginecologia ed Ostetricia

Spargi la voce